Oggi, 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza e il suo Comitato pari opportunità si schiera con una serie di iniziative contro la violenza economica.
Essere vittime di una violenza che non ha nome, non avere punti di riferimento: questo fenomeno insorge per sudditanza economica, quando nel nucleo familiare, anche a parità di impegno lavorativo, il coniuge percepisce gran parte del reddito familiare e ne dispone a suo arbitrio. Venire private dei frutti del proprio lavoro o non ricevere adeguato riconoscimento o, ancora, non disporre della libertà di gestire le risorse economiche proprie e della famiglia significa perdere non solo la propria libertà, ma anche il senso di identità sociale e individuale. Quasi sempre il fenomeno si verifica col tacito consenso delle vittime, per amore, insicurezza, scarsa educazione o ricerca del quieto vivere, favorito da tradizioni radicate nel tessuto sociale e molto spesso privo di tutela istituzionale e legale.
Proprio per far fronte a questo problema è nato progetto in itinere del Comitato pari opportunità nazionale che sta elaborando un vademecum di buone prassi contro la violenza economica. «Noi donne e uomini commercialisti», commenta Paola Cairoli, presidente del cpo dell'Ordine, «esperti in materie economiche e finanziarie, abbiamo il dovere di cogliere con sensibilità e discrezione tali situazioni di violenza economica, di informare, di essere validi punti di riferimento, di sensibilizzare le coscienze individuali e collettive sul fenomeno della discriminazione e subordinazione economica femminile, di ampliare il dibattito e, se necessario, di intervenire».